Altro nostro obbiettivo è osservare con attenzione la natura per comprende in profondità il legame strutturale che lega le attività agricole e il trascorrere delle
stagioni. Vogliamo fare risaltare il valore del tempo, del suo passare, la ciclicità di alcune attività e la necessità di adattarsi al contesto ambientale che comporta continue trasformazioni delle pratiche, modificazioni del paesaggio. Descrivere, in modo collettivo, il paesaggio del futuro, non tramite visioni teoriche, ma individuando le possibilità economiche reali di coltivazioni, di micro-economie,
di forme di socialità perdute o non ancora sperimentate.
L’importanza capitale che diamo al rapporto interconnesso e metamorfico Natura-Essere Umano è il punto di partenza dal quale si può comprendere il nostro interesse per alcuni aspetti, sovente considerati marginali, del paesaggio pinerolese. Le aree periurbane, i campi intrappolati tra le tangenziali, gli orti che respingono la cementificazione, sono spazi dove andare a scoprire il flusso delle stagioni, la Natura che resiste. Negli interstizi di quelle zone altamente antropizzate ed urbanizzate, ovvero in quegli spazi naturali lasciati a margine, erbe spontanee, arbusti, sopravvivono ed esprimono la forza premonitrice che vogliamo trasmettere con le nostre immagini.
lunedì 28 settembre 2009
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