Il taglio di ritorno, come spiega uno dei testimoni del film, è un taglio che, in
potatura, serve alla pianta per concentrare la forza e direzionarla verso le giuste spinte produttive.
Il film utilizza le testimonianze di 7 agricoltori del Pinerolese e li mette in relazione al paesaggio invernale dello stesso territorio. Le testimonianze e le immagini di paesaggio creano una drammatizzazione attraverso la quale fluiscono i temi affrontati. L’analisi della campagna agricola, l’uso e il recupero del territorio, il contrasto e l’incontro tra “il rurale” e “l’urbano”, il biologico e i suoi costi, il rapporto con la terra, la promiscuità colturale, la conoscenza del territorio, il ciclo chiuso e il rifiuto visto come risorsa sono le tessere di questo documentario riflessivo, invernale.
Il taglio di ritorno vuole essere quindi, nel contesto sociale ed ambientale, un atto di cesura del produttivismo fine a se stesso del nostro tempo; in quest’ottica, già oggi, si stanno costruendo vie alternative che si protendono verso una società futura.